A ​Sky Beyond the Storm

A ​Sky Beyond the Storm
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, Libro n° 4
Razorbill
1 dicembre 2020
eBook
520
Inglese
24 Febbraio, 2021 2 Marzo, 2021
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Picking up just a few months after A Reaper at the Gates left off...

The long-imprisoned jinn are on the attack, wreaking bloody havoc in villages and cities alike. But for the Nightbringer, vengeance on his human foes is just the beginning.

At his side, Commandant Keris Veturia declares herself Empress, and calls for the heads of any and all who defy her rule. At the top of the list? The Blood Shrike and her remaining family.

Laia of Serra, now allied with the Blood Shrike, struggles to recover from the loss of the two people most important to her. Determined to stop the approaching apocalypse, she throws herself into the destruction of the Nightbringer. In the process, she awakens an ancient power that could lead her to victory--or to an unimaginable doom.

And deep in the Waiting Place, the Soul Catcher seeks only to forget the life--and love--he left behind. Yet doing so means ignoring the trail of murder left by the Nightbringer and his jinn. To uphold his oath and protect the human world from the supernatural, the Soul Catcher must look beyond the borders of his own land. He must take on a mission that could save--or destroy--all that he knows.

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Di cosa parla

A ​Sky Beyond the Storm è il quarto ed ultimo libro inedito in Italia della serie iniziata cone Il Dominio del fuoco,  proseguita con Una fiamma nella notte e poi con Un assassino alle porte. Sono passati sei mesi dall’ultima volta che abbiamo visto i nostri protagonisti. Laia e Hellen sono riuscite a rifugiarsi nella città natale di Hellen con la sorella, l’Imperatrice reggente e il nipote, l’Imperatore, Zacharian. Keris si è proclamata lei stessa imperatrice e il regno è in guerra. I jinn sono ormai liberi e stanno mietendo terrore e morte tra gli umani.

Intanto Laia è sempre più decisa a distruggere il Nightbringer (non so come è stato tradotto in italiano perché ho letto gli ultimi tre libri in inglese) ed ha un piano che potrebbe portare alla soluzione di tutti i mali o potrebbe peggiorare le cose.

Ed Elias è perso nel suo ruolo di Caronte, ma qualcosa sta cambiando anche nella sua terra. Qualcosa che neanche i jinn alleati con il Nightbringer conoscono.

Cosa ne penso

In generale tutta la serie mi è piaciuta. Questo quarto libro è stato un po’ noioso e lungo. Non mi è venuta la voglia di fare “skimming” come nel libro precedente, ma non vedevo l’ora che finisse. Non l’ho trovata quella storia fantastica che mi ha cambiato la vita come per esempio Rebel o Neve come Cenere (ovvio, neanche loro mi hanno cambiato la vita… ma ci siamo capiti) anche perché si mischiano due realtà. Quella dell’impero Romano che mi piace ovviamente e quello Arabo che anche lui mi piace. Il mondo ha una divisione Romana, con termini Latini spesso usati sbagliati, ma esistono i jinn. Sinceramente se fosse stato incentrato solo su uno dei due mondi mi sarebbe piaciuto di più. Nonostante ciò la serie non è male.

Una cosa che credo non sia fatta bene è la magia. Non ha una struttura fissa, viene usata solo come strumento per mandare avanti il racconto e non è definita. Secondo me questa è la conseguenza di mischiare due mondi perché il mondo romano non aveva magia, invece quello arabo sì e quindi invece di inventare una struttura magica nuova ha preso spunto da quello arabo, ma la cosa non ha avuto un gran senso. Per esempio, perché Laia può usare l’invisibilità e suo fratello no? Se fosse solo per Rehmat, una volta che succede quel che succede non dovrebbe più avere magia, ma invece per mandare avanti il racconto la magia rimane in Laia e viene usata in modo così anomalo.

I personaggi

Continua a non piacermi Laia. Qui diventa un po’ insopportabile e soprattutto è un cane sciolto che non sa cosa deve fare, o meglio lo sa e poi non lo fa. Per esempio, ha una missione, ma poi vede un prigioniero e lo libera così che non porta a termine la sua missione e quel prigioniero comunque viene ucciso… Lo so che è raccontato in questo modo per mettere in risalto la lotta interiore, ma non succede solo una volta e i suoi piani fanno veramente ridere tanto che non la reputo l’eroina tanto acclamata dal suo popolo.

Elias mi è piaciuto un po’ di più e sinceramente anche la sua iniziale indifferenza per Laia e Helene mi è piaciuta. Forse è l’unico che ha la determinazione di fare quello che deve fare grazie al fatto che ha dimenticato tutti. Però, e questo magari a qualcuno non piace come cliché, avrei preferito che rinsavisse e riconoscesse Laia da solo, non perché Caino gli impianta delle memorie che neanche Mauth può cancellare. A me piace questo cliché se fatto bene, il fatto che qualcuno ricordi la donna che ama solo per il fatto che il loro amore è più forte di qualsiasi maledizione (sì mi piace la Disney) ma il fatto che ricordi Laia solo perché un auguro gli impianta quelle memorie lo rende un po’ scadente.

Helene è il personaggio che mi piace di più. Anche se all’inizio vedevo la sua infatuazione per Elias un po’ ridicola, fortunatamente le è passata subito al secondo libro e sono riuscita ad apprezzarla di più nei libri seguenti. L’unica cosa che trovo assurda è il “dimenticare quello che uno ha fatto all’altro” solo per far nascere una storia romantica. E sì sto parlando di Harper e Helene. Sembra quasi che Helene si sia dimenticata che Harper l’ha torturata in un libro precedente. Invece il fatto che Helene abbia torturato Mame Rila non viene perdonato fino alla fine.

Questi sono anche i tre punti di vista che ci sono nel libro oltre a pochi capitoli dal punto di vista di Nightbringer. Solo in un capitolo abbiamo il punto di vista di Keris ed è un peccato che sia solo uno.

Ecco Keris si è vista poco rispetto ai libri precedenti e questo mi dispiace. Anche perché, alcune cose non hanno senso e non vengono spiegate. Come per esempio alla fine dice ad Elias una cosa che ci fa capire che non vuole che muoia, il che è assurdo visto che l’ha avvelenato due libri precedenti. Perché non vuole che muoia? Non lo dice ma è così. Poi non tutti i personaggi sono degni di essere perdonati. E Keris è uno di quelli, ma alla fine viene redenta anzi… il che, ancora, è assurdo.

Una cosa devo dirla però, anzi due. Gli uomini a cui viene detto di star lontani e come poveri scemi nel bel mezzo della battaglia gridano il nome delle donne che gli hanno detto di stare lontani… Ma quanto idioti devono essere? E l’ho proprio scritto nelle note del libro che entrambi queste persone sono degli idioti… Il libro mi sembra molto femminista, vedi le due protagoniste, ma non per questo si devono mostrare uomini che sono degli idioti patentati.

E la seconda è la madre di Laia. Non dico perché ma il suo utilizzo era ovvio.

Conclusione

Più scrivo questa recensione e più capisco che ho dato troppe stelle (ma che succede? è la seconda volta!) ma non cambio il voto anche se 4 stelle per questo libro sono troppe soprattutto perché ne ho date 4 anche al primo che è molto meglio dei tre seguenti.

Però, devo dire che nonostante non mi sia piaciuta al 100%, consiglierei la serie. È un buon passatempo, anche troppo visto la mole dell’ultimo libro e non tutto è prettamente negativo. Se solo l’autrice avesse tralasciato alcune cose sarebbe stato molto meglio.

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