
Crimine, Mystery, Thriller
Brenda Novak
Evelyn Talbot Chronicles, Libro n° 1
Giunti
30 agosto, 2016
ebook
468
Inglese
Stefano Bortolussi
8 Febbraio, 2019 11 Febbraio, 2019
Stanno accadendo strane cose nel piccolo villaggio di Hilltop, remota località dell'Alaska dove l'inverno è così gelido da ottenebrare le coscienze. Da quando, tre mesi prima, è stata aperta Hanover House, una clinica psichiatrica di massima sicurezza che ospita con finalità scientifiche i più feroci serial killer d'America, nessuno dorme più sonni tranquilli e a nulla servono le rassicurazioni di Evelyn Talbot, la psichiatra trentenne e determinata che dirige l'istituto insieme al collega Fitzpatrick. Soprattutto quando nella neve avviene un macabro ritrovamento: i resti di una donna, orrendamente martoriata. Per il giovane sergente Amarok è la conferma di ciò che ha sempre temuto: portare un branco di efferati assassini a pochi metri dalle loro case e dalle loro famiglie è stata una decisione estremamente pericolosa. Ma la sua fermezza si scontra con il fascino fragile e misterioso di Evelyn, il cui passato nasconde il più nero e atroce degli incubi. E mentre una violenta tormenta di neve si abbatte sul paese rendendo impossibili i collegamenti e le comunicazioni, la psichiatra ha più di un motivo per pensare che quel primo omicidio sia un messaggio destinato proprio a lei e che l'ombra del passato la stia per raggiungere ancora una volta.


Cosa ne penso
Il libro inizia con un breve capitolo che spiega un crimine commesso nel passato. Una ragazza di 16 anni, Evelyn, imprigionata e torturata per 3 giorni dal suo fidanzatino delle superiori, che riesce a sfuggire dal suo aguzzino. Qualche anno più tardi troviamo la stessa ragazza ormai adulta, con una laurea in psichiatria, a capo di un istituto che ospita i serial killer più spietati d’America nella remota Alaska e lei sta studiando il loro comportamento.
Un recluso avvisa la dottoressa che presto qualcosa accadrà e che non sarà colpa di uno dei prigionieri, ma di qualcuno che è libero. Nel frattempo arriva un nuovo prigioniero, Anthony Garza e con lui una tormenta di neve.
Dopo una mancata notte insieme alla dottoressa, il sergente Benjamin Murphy, detto Amarok, viene chiamato dal locale più frequentato del paese in quanto il proprietario trova una testa mozzata su un manico di scopa conficcato nel terreno. E’ Lorreine la capo cuoca dell’istituto. E’ per caso evaso uno dei detenuti?
Il libro mi ha coinvolto sin dall’inizio, il mistero della prima aggressione e di quello che questo ha portato, alle sue conseguenze e sapere che l’aggressore di Evelyn sia ancora a piede libero mi è piaciuto molto. Non dice esplicitamente cosa è successo l’estate precedente il che è una pecca secondo me (piccolo interludio: ho scritto questo prima di conoscere del prequel, Hanover House, in cui si spiega cosa è successo l’estate precedente).
Credo che ad un certo punto l’autrice o molto probabile il traduttore si sia sbagliato perché fa dire ad Amarok “Non ho nemmeno una scena del delitto da far esaminare all’unità di Albuquerque” il che è assurdo visto che Albuquerque sta al capo opposto degli Stati Uniti d’America… forse voleva dire Anchorage? Mi sa di sì…
Il racconto e la trama mi sono piaciuti, ma ad un certo punto volevo strangolare Evelyn. Dopo tutto quello che è successo, entri a casa “di qualcuno” (senza dire chi, per non spoilerare) e ti fai togliere la pistola? Suvvia, sei così stupida? Lo so che io sto scrivendo da casa mia, comodamente seduta e che non mi è mai capitato nulla del genere, quindi non so come reagirei, però dai, è così uno cliché. Nonostante questo il libro è veramente bello, credo che racconti su psicopatici siano il mio nuovo genere preferito.
Adoro Amarok, come è premuroso e attento nei confronti di Evelyn, come vuole solo la sua serenità, spero che continui su questi passi nei libri seguenti.
Ho già visto che il libro ha un prequel non tradotto in italiano e quindi l’ho comprato in inglese; 200 pagine per 0.99€ non mi sembrano tanti, quindi ho fatto l’eccezione di comprare una “novella”. Di solito non lo faccio perché credo siano soldi buttati via. Inoltre ho visto che in italiano c’è già il secondo volume, ma costa troppo, se non si abbassa il prezzo finirò per leggere anche lui in inglese (visto che costa meno).