Questo post coprirà il soggiorno di tre giorni ad Ischia, un’isola vulcanica nel Mar Tirreno. Nello scorso post stavamo andando a Pozzuoli per prendere il traghetto per Ischia, in una giornata soleggiata e ventosa. Siamo arrivati in ritardo a Pozzuoli, quasi mancando il traghetto ma, come spesso succede in Italia, la partenza è stata posticipata. Abbiamo impiegato un’ora e mezza per attraversare il mare.
Quando siamo arrivati abbiamo pranzato e il cibo in quell’hotel era incredibile… le camere non proprio… troppo piccole, non potevo nemmeno andare a letto senza ferirmi contro il muro.
C’erano solo 10 cm tra il letto e il muro e dovevo fare attenzione ad alzarmi o avrei battuto la testa. Inoltre, nessuna lampada sul comodino dalla mia parte, perché come si può mettere un comodino in uno spazio di 10 cm? Praticamente se volevo alzarmi di notte non potevo perché non si vedeva niente. Per non parlare della mancanza di telefono in camera, d’accordo esistono i cellulari, ma almeno per chiamare la reception, invece di uscire di camera magari in pigiama… o del divieto di portare bottiglie d’acqua in camera (dovevamo morire di sete! E no, l’acqua del lavandino non si beve…). Ci siamo lamentati e ci hanno cambiato camera, era un po’ più grande ma non molto (almeno non picchiavo la testa contro il muro!!).
Dopo aver preso possesso delle nostre camere e aver pranzato, siamo andati in giro per l’isola. Abbiamo visitato tutti i sei comuni, guardato la bellissima vegetazione, le colline e ci siamo fermati in una piccola spiaggia dove c’erano alcuni piccoli negozi, ma non siamo rimasti a lungo quindi niente shopping per me
Il giorno dopo, al mattino non abbiamo fatto nulla, ma siamo andati a Procida nel pomeriggio. Oh mio Dio! Se prima le strade erano minuscole, non so come chiamarle ora! Siamo andati su quest’isola in traghetto, abbiamo incontrato la guida sulla barca e poi quando siamo arrivati, ci ha divisi in piccoli gruppi e ogni gruppo aveva un taxi privato. Puoi girare l’isola solo in taxi se sei un turista. Durante il nostro giro, siamo arrivati in una strada dove le pareti opposte erano così vicine l’una all’altra che solo un certo tipo di auto può passare e penso che ci fossero solo 5 cm tra l’auto e il muro su ciascun lato. Le macchine, lì, sono tutte con i loro specchietti laterali chiusi perché non puoi passare certe strade se sono aperti… Che esperienza! Non penso nemmeno che si possa usare il termine “strada” per loro!
Come per Ischia, abbiamo visitato i siti principali dell’isola con splendidi panorami ed edifici caratteristici. Anche Procida come Ischia è un’isola vulcanica, creata da quattro vulcani ora completamente dormienti (al contrario di quello di Ischia).
Finita la gita ci hanno offerto una sfoglia, tipica dell’isola chiamata “la lingua di Procida”, con crema al limone (il sud d’Italia è famoso per i suoi limoni, ho persino mangiato il riso con i limoni a pranzo), era così buona!! Poi abbiamo preso il traghetto e siamo tornati ad Ischia.
Il giorno seguente, ad Ischia, nel pomeriggio abbiamo visitato un giardino botanico chiamato La Mortella. Ho visto così tanti fiori diversi! E la vista era fenomenale dato che i giardini risalivano una collina, quindi dall’alto ho potuto vedere una buona parte dell’isola e del mare.
Dalla brochure:
La Mortella è uno splendido giardino creato da una coppia straordinaria: Susana e William Walton. William è stato uno dei più importanti compositori inglesi del XX secolo, Susana una raffinata collezionista botanica. Vissero a Ischia, vicino a Forio, dal 1949 e le loro ceneri sono state sepolte nel giardino.
Il giardino è stato iniziato nel 1956 su progetto del famoso architetto paesaggista Russell Page e si è sviluppato per più di 50 anni. Un paesaggio pittoresco di rocce vulcaniche, fontane, corsi d’acqua e terrazzamenti ospita piante tropicali, esotiche e acquatiche.
Il museo raccoglie oggetti e documenti sulla vita e attività di William Walton, una collezione di fotografie di Cecil Beaton, il famoso fotografo inglese, e un teatrino delle marionette, opera del famoso sceneggiatore Lele Luzzati, con personaggi delle opere di Walton.
C’era una gita al castello aragonese quella mattina, ma ero così stanca dal giorno prima che non son potuta andare, le gambe mi facevano troppo male. È stato un peccato perché il Castello Aragonese è piuttosto bello e io adoro i castelli, ma la salute prima di tutto… e visto la scarpinata del pomeriggio forse è stato meglio così.
Il giorno successivo, abbiamo ripreso il traghetto per tornare sulla terraferma e andare a Viterbo per la nostra ultima fermata prima di tornare a casa.
Ecco i link agli album fotografici: Ischia, Procida, Giardini.
Continua… nella 3a parte