
Classici, Gotico
Gaston Leroux
Newton Compton
1909
eBook
281
Francese
Maurizio Grasso
2 Gennaio, 2022 10 Gennaio, 2022
Monte TBR, The Backlist Reader
Sono molte, a tutt’oggi, le riduzioni cinematografiche – la più bella e la più fedele quella del 1925 con Lon Chaney, la più recente quella diretta da Joel Schumacher, trasposizione del musical di Andrew Lloyd Webber – che hanno consacrato la popolarità di questa originalissima opera scritta da Leroux nel 1910. La storia dell’amore di Erik – costretto a nascondere le sue orrende fattezze dietro una maschera – per Christine, la giovane soprano tanto graziosa quanto inesperta, si svolge tutta nell’ambiente del teatro dell’Opera, che diviene alter ego del Fantasma, luogo che crea l’azione. Una macchina narrativa sapientissima consente a Leroux di tenere in perfetto equilibrio commedia, avventura, poliziesco e grandguignol; così che alla fine della lettura ci accorgiamo di essere stati catturati da una storia tanto carica di suggestioni quanto lineare ed emblematica.

Di cosa parla
Primo libro dell’anno. Come prima lettura ho deciso di immergermi nei classici e leggere Il fantasma dell’opera. Per vari motivi direi. Primo di tutti il mio pattinatore preferito ha interpretato questa musica e visto che non riesco a trovare il film, ho deciso di leggere la storia. Secondo è il libro preferito di una booktuber che seguo e volevo vedere come mai.
Povero sventurato Erik! Bisogna compiangerlo? Bisogna maledirlo? Chiedeva soltanto di essere qualcuno, come tutti gli altri! Aveva un cuore capace di contenere il mondo intero, ma dovette contentarsi di una caverna.
Questo forse è quello che più si ricorda del fantasma dell’opera, visto anche le tante trasposizioni cinematografiche che rendono il fantasma molto più umano di quanto non sia nel libro. Non ho mai visto nessun film, ma avevo il sospetto che anche il libro fosse un po’ il solito “l’uomo con menomazioni fisiche che si innamora e che fa di tutto per far innamorare la ragazza”. E se anche mi piace come scenario, se costruito bene, qui non risulta. Il fantasma dell’opera è un criminale che fa di tutto per apparire normale, ma che alla fine fa vedere la sua pazzia.
Cosa ne penso
Si può dire che la sua pazzia sia nata da fatti concreti, il suo essere rifiutato dalla famiglia per la sua bruttezza ha fatto nascere quello che alla fine è diventato il fantasma dell’opera, Quindi non si può colpevolizzare Erik senza capire la sua vita. Ed è questo che mi piace del libro. Il fatto che alla fin fine Erik era un emarginato dalla società perché non rispondeva agli standard dell’epoca (e anche dei giorni nostri anche se la “bruttezza” o menomazioni fisiche sono diventate qualcos’altro). Se si dimentica quello che ha fatto, si può vedere come un emarginato che si innamora ed è giusto che anche chi non fa parte della società per svariati motivi (spesso per colpa della società stessa) possa avere una vita normale, crearsi una famiglia, ma se si guarda al tutto, è come è arrivato a ciò che è sbagliato. Se da una parte è giusto che tutti possono amare, non è giusto obbligare ad amare qualcuno. Se da una parte è giusto che tutti al mondo hanno diritto a crearsi una famiglia, non si può obbligare qualcuno che non vuole a sfornare figli e purtroppo questo avviene ancora spesso al giorno d’oggi.
Il libro ha parecchi spunti di riflessione e è l’ideale per creare dibattiti. Mi è piaciuto anche se preferivo forse la versione Disney con l’happy ending per il fantasma (che vi devo dire, sono una patita del dannato che rinsavisce, se fatto bene).