Il Mastino dei Baskerville

The Hound of the Baskervilles
,

, Libro n° 6
Oscar classici moderni
Agosto 1901
Copertina rigida
187
Inglese
Lia Volpatti
25 Novembre, 2020 26 Dicembre, 2020

Il mastino dei Baskerville è il romanzo più famoso fra quelli che vedono Sherlock Holmes e il dottor Watson come protagonisti. Un romanzo che, secondo le intenzioni dell'autore, non avrebbe mai dovuto vedere la luce. Perché nell'avventura precedente Sherlock Holmes era precipitato, insieme al suo acerrimo nemico Moriarty, in un crepaccio, inghiottito dalle tenebre. Un finale che non lasciava via di scampo, e che non riuscì gradito ai lettori, ormai stregati dalla ferrea logica e dall'infallibile fiuto del detective. E così, costretto dalle insistenze del pubblico e dell'editore, Conan Doyle fece "resuscitare" il suo celebre personaggio, abbandonando il genere del romanzo storico cui avrebbe preferito dedicarsi. Il risultato è questo Mastino dei Baskerville, edito nel 1902, probabilmente il capolavoro di Conan Doyle. La storia del cane demoniaco che si aggira per le brughiere, sospettato di essere l'autore di una serie di efferati delitti, rimane ancora oggi un gioiello della narrativa, non solo gialla; un racconto insuperabile per il senso di mistero e il fascino della suspense che lo pervadono.

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Di cosa parla

Il Mastino dei Baskerville è forse il libro più famoso di Doyle. E devo dire che è quello che mi è piaciuto più di tutti. Finalmente facciamo conoscenza di Mortimer e devo consigliare di non leggere i libri nell’ordine che Goodreads dice di leggerli. Leggete le antologie dei racconti dopo i romanzi. Purtroppo nelle antologie ci sono riferimenti a Mortimer che vengono proprio dal nulla e quindi non si sa la storia. Anzi non si sa neanche adesso dopo aver letto un romanzo con lui come protagonista (o quasi).

Comunque sia, il libro parla di una vecchia leggenda o maledizione che tutti i Baskerville sono costretti a subire. Ma Sherlock non crede alle maledizioni e quindi cerca di scoprire cosa c’è dietro a questa diceria.

Cosa ne penso

Come detto questo è il libro di Doyle che mi è piaciuto di più. La narrazione è coerente, non ci sono salti temporali come nel primo libro e anche i capitoli si leggono facilmente. Chi fosse l’assassino era un po’ palese dall’inizio ma mi è piaciuto il percorso per scovarlo.

Conclusione

Mi manca ancora qualche libro per completare la serie, so che c’è ancora un romanzo e poi sono solo raccolte di racconti che sinceramente non mi piacciono così tanto. Comunque sia continuerò con la serie, sinceramente sto perdendo le speranze di vedere Mortimer come vero nemico di Sherlock…

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