
Fantasy, Giovani Adulti, High Fantasy
Sarah J. Maas
La Corte di Rose e Spine, Libro n° 2
Mondadori
3 maggio 2016
Hardcover
622
Inglese
Vanessa Valentinuzzi
16 Gennaio, 2020 25 Gennaio, 2020
"Una piccola parte di me bisbigliava che potevo sopravvivere ad Amarantha; potevo sopravvivere alla transizione in quel nuovo corpo estraneo... Ma non ero sicura di poter sopravvivere a quella cavità vuota e fredda nel mio petto. Persino durante i periodi più bui, quella parte di me era stata piena di colore, di luce. Forse diventare una Fae l'aveva distrutta. Forse Amarantha l'aveva distrutta. O forse l'avevo distrutta io, quando avevo ficcato i pugnali nei cuori di due innocenti e il loro sangue mi aveva scaldato le mani."
Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo.
Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.


Di cosa parla
La Corte di Nebbia e Furia è il secondo libro nella serie di Sarah J. Maas iniziato con La Corte di Rose e Spine recensito qualche settimana fa sul sito. Se non avete letto il primo libro per favore non leggete oltre, devo narrare qualche avvenimento del libro precedente per scrivere questa recensione.
Nel libro precedente, Feyre è riuscita a spezzare la maledizione di Amarantha, ma nel fare ciò ha dovuto sacrificare molto della sua vita. Qui siamo tornati alla Corte di Primavera, in cui però Ferye non si sente più a casa. Inoltre Tamlin sembra un altro Fae, non è più l’uomo di cui si è innamorata in un primo momento. Ad un certo punto arriva Rhysand a riscuotere il patto fatto fra i due mentre Feyre era rinchiusa nella prigione del Regno Sotto la Montagna. Quindi parte, contro voglia all’inizio, e scoprirà che esiste un’altra minaccia ancora più grande di Amarantha.
Cosa ne penso
Ho dei sentimenti contrastanti per questo libro in quanto, vedrete, quante cose non mi siano piaciute, ma comunque il racconto mi è piaciuto tantissimo. Se non considero il primo libro avrei dato 5 stelle, ma ovviamente il primo libro esiste e quindi non riesco a darne più di 4. Anzi, dovrei abbassare le stelle del primo perché per come si sono svolti i fatti qui, credo che sia una presa in giro per quello che è successo all’inizio. (inoltre si può completamente non leggere il primo perché inutile al fine della crescita dei personaggi.)
Ho una domanda, alla Maas piace The Vampire Diaries? No perché qui Tamlin è Stefan e Rhysand è Damon (ovviamente Feyre è Elena che quando diventa vampiro diventa una lagna). Durante tutta la lettura non ho potuto fare paragoni.
E il finale… anche per quello non riesco a dare più di 4 stelle perché non mi piacciono libri con quell’argomento (che dirò dopo nella discussione) e quindi parto ancora più restia della prima volta a leggere il terzo. La scorsa volta ho detto che non mi piaceva Rhysand e che avevo paura per il secondo libro, visto che è incentrato su di lui e la sua corte (e diciamocelo, il primo libro è finito bene), ma in questo caso devo ricredermi. Mi è piaciuto di più in questo libro (come a tutti a quanto pare) ma se avessi avuto qualcosa nel primo libro che avesse fatto pensare a questo, per i miei gusti da lettrice, sarebbe stato meglio.
Perché certi autori per far andare una relazione da una certa parte devono rovinare il terzo incomodo? O anche eliminarlo per quasi tutto il libro così che sia “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”? Eliminare in questo modo un personaggio solo per imbellirne un altro, lo trovo quasi infantile.
Per quanto riguarda la traduzione, la traduttrice non conosce la differenza tra “gridi/grida” e “urli/urla”. Almeno usali sbagliati ma sii coerente! Non usare urli in una frase e urla nelle frasi successive. Se devi sbagliare, sbaglia alla grande. E l’editore ha fatto un brutto lavoro di correzione, comunque.
Stile
Non ricordo nel primo libro (il che è grave visto che l’ho letto due settimane fa) ma qui l’autrice usa troppe frasi a metà seguite da puntini. Non mi piace come “espediente” letterario anche perché spesso non si capisce cosa voglia dire in realtà. Non so se sia un problema di traduzione o meno, ma lo trovo fastidioso.
Per esempio:
E se un giorno io fossi tornata alla Corte di Primavera… come avrei mai potuto convincere Tamlin a madarla via? E se, ora che io non c’ero, lei…
Lei cosa??? Non si capisce! Oppure:
Battei le palpebre mentre tornavo nel mondo reale e capivo che…
Capivi che cosa? Non si capisce dal contesto! O ancora:
Irrigidii la schiena. Sotto il suo sguardo la mia corona sembrava uno scherzo, un gingillo, ma…
Ma cosa??? Magari “e…” così posso capire che stavi cercando di dire qualcosa che si riferisse alla corona come due parole prima, ma con “ma”?
E non fatemi parlare delle ripetizioni. Deve sempre dire tre volte lo stesso verbo? O la stessa frase? “Dove sei dove sei dove sei?” oppure “Ricordo, ricordo, ricordo”. Ogni volta che usava queste ripetizione volevo lanciare il libro, il che avveniva spesso perché ce ne sono molte.
Non ricordo di aver avuto questa sensazione nel primo libro ma il suo stile non mi piace.
I personaggi
Alla corte di Primavera, Feyre mi piace di più nel primo libro. Qui, all’inizio sembra un’altra persona. E magari lo è visto quello che è successo nella Regno Sotto la Montagna, quindi capisco che ha bisogno di un periodo di adattamento, un periodo di relax e di capire cosa le è successo veramente. Non sto dicendo che non debba cambiare, è cambiata fisicamente. Ma nel primo libro era forte, sapeva rispondere sia a Tamlin che a Rhysand. Ma qui è assoggettata al “suo signore supremo” (Tamlin) quando da umana è sempre stata una donna libera, ma ora pensa che non può fare certe cose perché “deve obbedire al suo signore supremo”. No. Non lo sopporto. Per fortuna questo succede solo per un decimo di libro.
Tamlin… Non so cosa dire su di lui. Ha fatto un cambiamento che non mi piace. Da una parte capisco il suo voler proteggere la donna che ama, ma dall’altro non capisco il perché. Perché adesso che Feyre può difendersi la tratti in quel modo? Ed è questo che fa perdere le stelline al libro perché la Maas ha creato una storia nel primo libro e poi l’ha stravolta del tutto nel secondo e io questo non lo sopporto. Mai, non solo qui, anche in altri libri di una serie, quando viene stravolto così tanto non mi piace mai. E mi riallaccio a quello detto prima, perché deve rovinare uno dei protagonisti in questo modo che non possiamo che odiarlo?
Rhysand. Devo dire che qui mi è piaciuto. Se solo la Maas avesse dato qualche accenno nel primo libro della direzione in cui sarebbe andato, come detto mi sarebbe piaciuto di più. E se questo fosse un libro a sé gli avrei dato 5 stelle piene. Mi piace il percorso che ha fatto, mi piace cosa ha fatto per la sua gente e mi piace quello che ha fatto per Feyre. Ma la Maas poteva benissimo creare questa relazione con Feyre, poteva benissimo dimostrare che Rhys non è il mostro che tutti pensavamo del primo libro senza rendere un mostro Tamlin. Avrei cambiato idea comunque sul suo personaggio (ripeto, Rhys non mi piaceva nel primo) anche senza far diventare una bestia Tamlin (mi sembra la bella e la bestia al contrario). Anche se devo dire che Rhys qui è troppo perfetto (così come lo era forse Tamlin nel primo).
Conclusione senza spoiler
Quindi, concludendo. Questo libro a mio avviso è migliore del primo. Peccato che non ci sia continuità nei personaggi. Posso capire Rhysand che ovviamente non era il protagonista del primo o comunque arriva quasi a libro finito, ma gli altri sembrano personaggi diversi. La continuità è qualcosa che deve essere presente in una serie per essere bella, secondo il mio gusto, ovviamente.
Discussione
Ora, se non avete letto il libro per favore non leggete da qui in poi, dirò alcune cose spoiler perché ho il bisogno di mettere nero su bianco certe cose che sono successe nel libro.
Prima di tutto Rhysand dice a Feyre che non è prigioniera alla sua corte così come Tamlin le dice nel libro precedente. Eh, e da lì ho capito che tutto il racconto sarebbe stato stravolto. Poi il matrimonio di Feyre con Tamlin. Perché? Cioè, lo capisco da un punto di vista del libro, ma non da un punto di vista umano. Troppo frettoloso, soprattutto da parte di Feyre. Sei appena diventata una Fae, ma rilassati un po’.
Rhaysand sembra conoscere o sospettare tutto. Sa del re di Hybern che vuole attaccare ancora prima che lui e Ferye andassero nella prigione ad interrogare il prigioniero (non ricordo il nome, qualcosa con ossa), ma non dice come fa a saperlo. Sa del libro. Sa che è in una lingua che solo Amren conosce. O meglio sospetta tutte queste cose, ma come fa a saperle in primo luogo? Te le ha dette Amarantha?
Nel primo libro si dice che Tamlin è il “maschio” più potente di Prythian (ed è l’unico che a pieni poteri può uccidere Amarantha), ma adesso lo è diventato Rhysand? Perché? Perché l’autrice ha deciso che Rhys era più popolare tra i lettori e quindi ha cambiato idea? Inoltre perché ha distrutto il personaggio di Tamlin in quel modo? Nel senso che come detto non c’è continuità con il Tamlin visto nel primo libro. Avessi avuto qualche avvisaglia non sarei così arrabbiata con l’autrice. Anche perché, come detto, visto da solo questo libro merita più del primo.
Poi, lo stesso che è successo nel libro precedente, quando Rhys e la Corte dei Sogni sono nella Corte degli incubi per rubare la sfera della verità, perché devono mettere in scena quella cosa disgustosa quando Rhys è il signore Supremo e quindi può ordinare a Keir di dargli la sfera? Lo so che non vuole far sapere lo scopo del suo utilizzo ma si possono inventare tremila scuse piuttosto che sminuire (ancora) Feyre in quel modo. E perché deve essere vestita così? (o svestita.)
I leggings. Per piacere non mettermi i leggings in un mondo fantastico. O meglio mettili pure ma dagli un altro nome.
Mi piace il fatto che Feyre abbia in lei tutti i poteri delle corti e mi piace il fatto che Feyre e Rhysand siano compagni così come Lucien e una certa sorella di Feyre (e quando l’ho letto son scoppiata a ridere). Ma perché allora hai introdotto Tamlin come se fosse Dio in terra?
Conclusione con spoiler
Ora, il finale. Ma perché deve introdurre una “missione sotto copertura”? Non mi piace questo argomento, neanche quando leggo polizieschi lo sopporto (è proprio uno degli argomenti che mi fa dire no ad un libro giallo) ed ora Feyre deve fare la finta tonta con Tamlin per quanto ancora? Ditemi che Tamlin rinsavisce e capisce subito così non devo sorbirmi capitoli e capitoli di Feyre che si struscia a Tamlin. (Ovviamente non ditemelo, se lo sapete, perché se no non leggo più il terzo volume). Ero così entusiasta di leggere questa saga all’inizio. Ma ora non so. E per carità come vedete comunque il mio giudizio è positivo. 4 stelle non sono da buttar via. Ma se dovessi dare le stelline a tutta la saga e non ai libri individualmente non penso che arriverei a 3.