La Perfezione del Male

La Perfezione del Male
A Perfect Evil
, ,

, Libro n° 1
Harlequin Mondadori
17 giugno 2000
ebook
303
Inglese
Maria Claudia Rey
19 Marzo, 2019 22 Marzo, 2019

Ronald Jeffrews è giudicato colpevole di tre atroci delitti e giustiziato, portando con sé una verità terrificante. Ma tre mesi dopo l'esecuzione viene ritrovato un cadavere barbaramente violato secondo le stesse modalità che Jeffreys riservava alle sue vittime. C'è qualcuno che tenta di emularlo? Lo sceriffo Nick Morelli non è in grado di fronteggiare da solo il panico che sta dilagando nella piccola comunità di Platte City, nel Nebraska. Solo la risoluta agente Maggie O'Dell, profiler dell'Fbi, può aiutarlo.

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Primo libro nella serie dedicata a Meggie O’Dell, agente dell’FBI esperta in profiling. In questo volume ci troviamo in Nebraska, in una piccola cittadina vicina a Omaha in cui il corpo di un bambino scomparso viene trovato vicino ad un fiume. L’omicidio assomiglia a quello di tre bambini avvenuto sei anni prima. Il problema? Qualcuno ha già pagato per quegli omicidi, anzi è stato giustiziato qualche mese prima. Emulatore o c’è sotto qualcosa di più?

Ho dei sentimenti in conflitto con questo libro. Da una parte il caso mi è piaciuto tantissimo, dall’altra i personaggi un po’ meno. E la fine. Anche se non proprio, ora spiego.

Prima di tutto c’è un prete che sa chi è l’assassino (o meglio, qualcuno ha confessato per gli omicidi tramite confessione e sappiamo questo fin dal primo capitolo, quindi non vi sto svelando niente), ma non lo dice a causa del segreto confessionale. Il suo silenzio costa la vita a due bambini. Vi sembra logica questa cosa? È meglio rompere il segreto confessionale quando si tratta di omicidio e salvare dei bambini o lasciarli morire? Certe cose di questa religione non le capisco e sono cattolica.

Secondo, a tre quarti del libro ho iniziato a sentire la lettura del libro un po’ pesante. Come detto, mi piace il caso ma i personaggi sono disgustosi. Lo so che se non ci fossero questi fatti, che a me non piacciono, non ci sarebbe la storia, ma è mai possibile che Christine (la sorella dello sceriffo che indaga) debba essere la stupida del momento e subire le avance di un poliziotto in quel modo? Inoltre, dopo quello che le ha detto e fatto sale in macchina con lui quando suo padre le ordina di accompagnarla a casa? Ma io mi facevo 20 chilometri a piedi piuttosto. Il libro è datato, lo so, quindi molte cose sono superate ormai quindi un po’ è colpa mia che sto leggendo un libro ambientato quasi un secolo fa (okay nel 2000 ma dal comportamento di certe persone sembra il medioevo… e siamo in America! Pensa se fosse stato ambientato in Africa! Altro che medioevo! Preistoria).

E la storia tra Maggie e Nick (lo sceriffo)… insopportabile. La loro storia toglie solo tempo al caso, allunga troppo il libro ed è fuori luogo.

Chi sia l’assassino è palese fin dall’inizio nonostante i depistaggi. Quando è stato arrestato il primo omicida che poi è stato giustiziato, qualcosa è andato storto ed è stato facile da intuire cosa è successo veramente e chi è il colpevole.

Ora il finale… che sia un finale aperto me l’aspettavo, però quando succede questo fatto mi lascia sempre con l’amaro in bocca… mi sa di non finito. Lo so che ho ancora non so quanti libri da leggere nella serie, però, non lo so… resto sempre allibita quando un libro non finisce bene.

Comunque continuerò con la serie, la parte “criminale” è molto interessante, ma spero che i personaggi migliorino andando avanti. Mi piacciono i capitoli brevi che l’autrice usa, mi piacciono i capitoli in cui l’assassino parla o ricorda e mi piace il caso, quindi devo dire che i primi tre quarti di libro li ho letti tutti d’un fiato e spero di ritrovare la stessa struttura nei prossimi libri.

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