La Via Dei Re

The Way of Kings
,

, Libro n° 1
Fanucci
31 agosto 2010
Kindle
1146
Inglese
Gabriele Giorgi
27 Ottobre, 2019 28 Dicembre, 2019

Rimpiango i giorni precedenti all'Ultima Desolazione. L'epoca prima che gli Araldi ci abbandonassero e i Cavalieri Radiosi si rivoltassero contro di noi. Un tempo in cui c'era ancora la magia nel mondo e l'onore nel cuore degli uomini. Il mondo divenne nostro e noi lo perdemmo. Pare che nulla costituisca una sfida per le anime degli uomini quanto la vittoria stessa. Forse quella vittoria è stata un'illusione fin dall'inizio? I nostri nemici si resero conto che quanto più duramente si battevano, tanto più resistevamo? Ci sono quattro persone che noi osserviamo. Il primo è un chirurgo, costretto a mettere da parte la guarigione per diventare un soldato nella guerra più brutale del nostro tempo. Il secondo è un assassino, un omicida che piange mentre uccide. La terza è una bugiarda, una giovane donna che indossa il mantello di una studiosa sopra il cuore di una ladra. L'ultimo è un alto principe, un condottiero i cui occhi si sono aperti sul passato mentre la sua sete di battaglia va scemando. Il mondo può cambiare. L'uso dei Flussi e degli Strati può tornare; la magia dei giorni antichi può essere di nuovo nostra. Queste quattro persone ne sono la chiave. Una di loro può redimerci. Un'altra ci distruggerà.

Un fantasy epico che riconferma la capacità di Brandon Sanderson di scrivere romanzi raffinati, pieni di magia e intrighi.

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Di cosa parla

Mi è un po’ difficile recensire questo libro monumentale. Un po’ perché non mi è piaciuto come avrei voluto (ma spiegherò perché in seguito) e un po’ perché è lungo e ricordare tutto mi è impossibile e sarebbe comunque riduttivo.

Il libro è il primo in una serie di 10 libri chiamata Le Cronache della Folgoluce ed è diviso in parti come tutti i libri di Sanderson (o almeno lo era anche l’altra serie che ho letto dell’autore) ed ogni parte è divisa in capitoli narrati più o meno da un solo personaggio. I personaggi principali sono essenzialmente 3 o 4 e seguiamo la loro storia indipendente dagli altri o mentre si intreccia con gli altri.

Abbiamo Shallan che ha una sua storia indipendente ma che si intreccia con Jasnah che è la sorella del re Elhokar. Abbiamo lo zio del re, Dalinar Kholin e suo figlio Adolin, abbiamo Kaladin a cui una bella porzione del libro è dedicata e un assassino Szeth con cui inizia il libro, ma che a parte poche scene non ha molto spazio nel racconto.

Siamo in un mondo fantastico chiamato Roshar che comprende diversi mondi e diverse razze. Sanderson spiega in modo dettagliato la differenza tra le razze, spiega la loro religione e cultura e in questo è molto bravo (soprattutto come fa a ricordarsi tutto?). Questo continente è bersagliato da altempese, delle tempeste fortissime che viaggiano da est ad ovest originate dall’Origine. Inoltre pochi sopravvivono ad un’altempesta e sono responsabili della luce che infonde nelle pietre, unico sistema di potere della serie.

Il libro inizia con un avvenimento di moltissimi anni prima in cui è narrata la storia chiamata l’Ultima Desolazione. In questa “storia” gli umani sono attaccati dai Nichiliferi e aiutati dai Cavalieri Radiosi, persone con poteri straordinari, ma che nel momento del racconto non ce la fanno più e abbandonano l’umanità. Spesso si fa riferimento a questo fatto, l’abbandono da parte dei Radiosi, durante la narrazione e quindi capiamo che è un passaggio fondamentale. Inoltre c’è un altro fatto che scatena il tutto ossia l’uccisione del re Gavilar, padre di Jasnah e Elhokar. Da qui si scatena una guerra tra gli abitanti di Alethkar e i Parshendi, una razza che abita nelle Pianure Infrante, pianure spezzate che non possono essere superate se non con dei ponti che vengono spostati da uomini che non valgono niente e che quindi anche se muoiono a nessuno importa. Questo è un po’ il quadro generale, ma come detto spiegare la trama in poche parole sarebbe riduttivo.

Una cosa importante è che qui c’è la distinzione tra occhi chiari e occhi scuri. Gli “Occhichiari”, scritto proprio così, sono i nobili, coloro che sono in una situazione di potere, gli altiprincipi e i reali sono occhichiari. Gli Occhiscuri invece sono la popolazione normale.

Cosa ne penso

Ho letto questo libro perché la saga precedente, Mistborn, mi è piaciuta tantissimo (anche se non l’ho ancora finita) e  quindi pensavo di trovare qualcosa di simile. Invece ho trovato tutto diverso. Non posso dire che non mi sia piaciuto, anzi soprattutto verso la fine non riuscivo a staccarmi, però pensavo di trovare la “magia” un po’ prima. Solo per questo ho dato 4 stelle e non 5. Per il resto non ho niente di negativo da dire, solo cose positive, forse solo che è iniziato un po’ lento (ed infatti l’ho iniziato e poi lasciato per qualche settimana, poi ripreso solo perché Kindle Unlimited scadeva e dovevo finirlo o avrei perso l’opportunità). Però ho delle buone speranze per il secondo libro.

La “magia” dietro a questo libro anche se non presente molto nella prima parte è molto interessante, così come lo era in Mistborn, anche qui mi intriga parecchio il fatto di trarre potere da sfere indotte di folgoluce.

Sanderson all’inizio da per scontato molte cose, inizia subito con termini tecnici come appunto folgoluce, spren, stratoguerrieri che ovviamente il lettore non conosce e infatti all’inizio mi son chiesta per parecchio tempo, “ma di che sta parlando?” (ed è anche per questo che all’inizio non ingranavo, non avevo voglia di continuare). Poi poco alla volta si capisce, è come se piano piano ci insegna senza spiegare per filo e per segno le cose e noi ci troviamo a saperle e a capirle senza “studiare”.

Personaggi

I personaggi sono tanti, ma come detto ce ne sono alcuni che sono più principali di altri. Quello che spicca di più è Kaladin a cui la maggior parte del libro è dedicata. Kaladin è un chirurgo o meglio il padre, chirurgo, gli ha insegnato parecchie cose di medicina mentre cresceva, ma che poi per vari motivi che vengono spiegati nel libro man mano che si va avanti con la storia, entra nell’esercito che deve combattere con i nemici locali, mentre il vero esercito sta combattendo la guerra principale sulle Pianure Infrante. Kaladin è stato soldato, è stato schiavo ed ora è un pontiere (schiavi che trasportano i ponti sulle Pianure Infrante). Solo grazie a lui, la sua squadra di pontieri riesce a fare cose che le altre squadre non riescono. All’inizio non mi piaceva la sua storia, perché di solito non mi piace leggere di persone che sono sempre trattate male e che non reagiscono, ma poi leggendo tutta la storia l’ho amato. I suoi punti di vista, quello che fa, come ci riesce, la magia che scopre di avere. Ho amato tutto di lui.

Poi c’è Shallan che non ha tanti capitoli dedicati ma che ha una storia particolare e anche qui veniamo a conoscere con lei i suoi poteri. Shallan è stata mandata da Jasnah per rubarle qualcosa, travestita da pupilla perché la sua voglia di conoscenza è immensa e quindi mascherata da studiosa, si introduce nella vita della sorella del re per uno scopo ben preciso, ma poi tutto cambia e oh boy! come mi è piaciuto questo colpo di scena!

Poi c’è Dalinar con il figlio Adolin che sono degli altoprincipi e a loro volta degli stratoguerrieri. Prima di tutto devono proteggere il re, ma devono anche comandare il loro esercito contro la razza dei Parshendi che è responsabile della morte del padre di Elhokar, nonché fratello di Dalinar. Anche Dalinar avrà il suo percorso e tra tradimenti e visioni capirà molte cose a riguardo.

L’ultimo personaggio è Szeth. Di cui non si sa molto, si sa che ha ucciso il re, che sta ancora uccidendo gli altoprincipi e che ha poteri, ma non si sa di più. Sicuramente sarà fondamentale negli altri libri. Per cui non posso dire di più, solo che mi piace come personaggio o almeno quello che ho visto finora.

Discussione e Conclusione

Una cosa che mi piace è che le donne sono quelle che sanno leggere e scrivere, sono quelle che studiano la cultura. Che viene visto come una cosa minore e degradante nel libro ma che per la nostra società è qualcosa di positivo.

Un altro aspetto positivo o meglio qualcosa che mi è piaciuto è il fatto che esistano spren che sono visti un po’ come le fate solo che ne esistono migliaia, se non milioni di spren. Quelli del dolore chiamati dolorespren, quelli della pioggia, pioggiaspren, quelli dei corpi in decomposizioni marciospren. Ogni cosa può avere uno spren, ogni sensazione, ogni sentimento. Anche Kaladin ha uno spren (ventospren) che gli fa compagnia e questi spren possono apparire solo a chi vogliono loro e in certe forme che vogliono loro. Lo spren di Kaladin è fenomenale. Mi sembra un po’ come la sua coscienza che gli parla.

Un’altra cosa un po’ diversa dal solito, o meglio che non ho mai trovato in nessun altro libro, è che le donne si coprono la mano sinistra che è considerata la mano salva, quella che deve essere protetta. Mi domando se esistono mancine in questo mondo. Sicuramente no. Questo particolare mi ha colpito e da questo particolare si vede la “nobiltà” di una donna. Più si è nobile e più la mano è coperta.

Devo dire che il mondo è così complesso che alcune volte non capivo come fosse fatto. Meno male che nel libro ci sono delle tavole che spiegano certe cose, tavole disegnate dalla stessa Shallan perché è bravissima con il carboncino ed infatti il suo personaggio è rappresentato con un album e carboncino in mano. Ma anche questo alcune volte non è sufficiente a capire, per esempio come sono fatte le pianure infrante, ma se si cerca online ci sono dei disegni fantastici che fanno capire.

Ci sono molti temi in questo libro, il primo tra tutti è la divisione tra le razze e, in uno stesso popolo, gli Alethi che sono il popolo che sta combattendo la guerra e di cui i nostri protagonisti fanno parte, la divisione in “caste” visto che c’è distinzione tra occhichiari (nobili) e occhiscuri (di cui Kaladin fa parte). Inoltre si parla di depressione (e anche di suicidio), di insicurezza, onore, tradimento e giustizia. Ed una frase che trovo stupenda:

Una storia non vive finché non viene immaginata nella mente di qualcuno.

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