
Fantasy, Horror, Low Fantasy, Romanzi
Katherine Arden
Winternight Trilogy, Libro n° 1
Fanucci
10 gennaio 2017
Copertina Rigida
294
Inglese
Maria Teresa De Feo
1 Maggio, 2020 3 Maggio, 2020
In uno sperduto villaggio ai confini della tundra russa, l'inverno dura la maggior parte dell'anno e i cumuli di neve crescono più alti delle case. Ma a Vasilisa e ai suoi fratelli non importa, perché adorano trascorrere le notti riuniti accanto al fuoco, ascoltando le fiabe della loro balia. Vasya ama soprattutto la storia di Frost, il demone invernale dagli occhi blu, che appare nelle notti gelide per reclamare le anime incaute. Per questa ragione i saggi russi lo temono e onorano gli spiriti affinché proteggano le loro case dal male. Quando però la matrigna di Vasilisa, donna devota e cresciuta in città, proibisce a lei e ai suoi fratelli di onorare gli spiriti domestici, la sfortuna si abbatte sul loro villaggio. Vasilisa prova a ribellarsi alle proibizioni della matrigna ma quest'ultima si mostra determinata a educare la figliastra ribelle, minacciandola di darla in sposa o di rinchiuderla in un convento. Mentre le difese del villaggio si indeboliscono e gli spiriti della foresta si avvicinano, Vasilisa dovrà fare appello ai doni pericolosi che possiede, e che ha a lungo tenuto nascosti, per proteggere la sua famiglia da una terribile minaccia...

Di cosa parla
L’Orso e l’Usignolo è un libro ambientato nella fredda Russia del ‘300 dove regna ancora una società patriarcale. Noi seguiamo le vicende di una famiglia proprietaria terriera, ma che nonostante il livello sociale elevato, d’inverno soffre la fame. La loro casa si trova in un villaggio del nord dove l’inverno dura 7 mesi e che è ben nascosto nella foresta.
La famiglia è composta da padre, Petr, madre, Marina e 4 figli e il racconto inizia con il padre che torna a casa e la moglie gli dà la notizia di essere incinta per la quinta volta. La loro balia le dice che la gravidanza la ucciderà perché è troppo debole, ma la donna vuole portare a termine la gravidanza perché la bambina “sarà come sua lei”. Qualche tempo dopo la bimba nasce e le viene dato il nome di Vasilisa, Vasja per la famiglia, ma sfortunatamente la donna muore.
Vasja crescerà prima solo con la balia e la sua famiglia, poi, quando a 6 anni si perderà nel bosco, sia la balia che i fratelli, intimano al padre di risposarsi perché la bimba ha bisogno di una madre. Questo episodio segnerà la bambina anche se per diversi anni non si ricorderà di aver incontrato un “uomo senza un occhio e con denti affilati e di un cavaliere che la salverà“. Noi capiamo che questo cavaliere è importante perché dirà al suo cavallo “sta diventando molto forte”.
Il padre quindi si deve risposare e parte per Mosca con due dei suoi figli per far visita al Gran principe che tra l’altro è suo parente. Infatti Marina era la sua sorellastra. Il gran principe ha un problema: la figlia Anna è pazza, o meglio così crede lui. Per cui per sbarazzasi della figlia, la dà in sposa a Petr. Petr torna a casa e porta la nuova moglie con sé (e poi nascerà un’altra figlia Irina). Anna entra a far parte di questa famiglia e ha il compito di crescere Vasja, ma purtroppo come succede spesso le due non vanno d’accordo.
Noi seguiamo Vasja mentre cresce e le sue vicende contro la società patriarcale che la vorrebbe solo sposata o in convento.
Il libro è diviso in tre parti, i capitoli non sono lunghissimi ed è scritto in terza persona. Ci sono molti termini Russi, ma che sono tutti spiegati alla fine del libro o come note a piè di pagina. Nonostante i termini russi non è difficile da capire. È molto denso di descrizioni ma l’ho trovato abbastanza scorrevole tanto che l’ho letto in 3 giorni.
I personaggi
Vasja è il personaggio principale, prima una bambina e poi un’adolescente che ha il potere di vedere gli spiritelli della casa presenti nei racconti folkloristici russi. Vede lo spiritello del forno, quello del lago, quello della stalla, ma all’inizio non è un problema perché l’intero villaggio è pieno di persone che onorano questi spiriti, lasciando anche del cibo per loro nonostante non possano vederli. Tutto questo ha fine quando arriva un nuovo prete, Konstantin che mette il terrore nella popolazione, non sapendo che questo terrore “sfamerà” l’Orso. Vasja cerca comunque di aiutare questi spiritelli perché sa che se non li aiuta qualcosa di più brutto si abbatterà sul villaggio. La ragazza non è bellissima, ha grandi occhi verdi un po’ distanti tra loro, lunghi capelli neri e arti un po’ troppo lunghi. Ma questi arti la aiuteranno ad imparare a cavalcare, anche meglio degli uomini.
Dunja è la balia che ogni sera narra una storia diversa soprattutto una che poi sarà importante per la storia di Vasja. E’ una figura forte che aiuterà Vasja a diventare donna e che capisce che la bimba è come sua madre.
Il padre e i fratelli di Vasja sono ancora molto all’antica (siamo nel 1300 ed è ovvio) quindi cercano di inculcare a Vasja tutti quei precetti dati dalla loro società (matrimoni, obbedienza al marito, sfornare figli etc).
Anna, come Vasja vede gli spiriti del focolare ma crede che siano manifestazioni del demonio e quindi chiede aiuto a padre Konstantin.
Padre Konstantin è un po’ l’antagonista. Colui che crede che Vasja sia impossessata dal demonio e che va allontanata dal villaggio e la matrigna lo aiuterà in questo. È un personaggio chiaramente tormentato, che ha forse paura lui stesso di deludere Dio e che crede di fare del bene anche se dal nostro punto di vista, visto che conosciamo la storia, vediamo che fa del male.
Inoltre ci sono i personaggi che Vasja incontra nella foresta da piccola che sono due fratelli, uno sicuramente cattivo che sta per essere liberato e l’altro che per certi aspetti sembra buono, ma per altri cattivo. Quest’ultimo, Morozko, è colui il quale ha intrappolato il fratello e che vuole che rimanga tale.
Cosa ne penso
Mi piace l’ambiente fiabesco e l’ho letto proprio per quello. Ha dei connotati un po’ horror visto che si parla di spiriti malvagi e anche vampiri. Mi piace molto Vasja e mi piace molto come sono descritti gli spiritelli e il fatto che la protagonista parli con i cavalli. Vasja come detto cerca di ribellarsi a questa società patriarcale (o maschilista per quanto mi riguarda) e per tutto il romanzo resta della sua idea di non volersi sposare o diventare suora.
Preferirei morire domani nella foresta piuttosto che vivere per cento anni una vita che è stata scelta al posto mio.
pag 258 – Capitolo 25
Devo dire che non mi aspettavo spiriti e vampiri, perché non sono proprio il mio forte ma non ho trovato questo libro troppo incentrato su questo fatto, anzi i “non morti” sono presenti solo per l’ultima parte del libro e il punto fondamentale è la battaglia tra l’orso e l’usignolo e cosa c’entra Vasja con loro.
Ci sono molti punti che non trovano risposta in questo libro e penso che per avere tutto chiaro si debba per forza leggere tutta la trilogia (perché mi son dimenticata di dire che questo è il primo libro di una trilogia). Per esempio Morozko dice qualcosa in riferimento a Vasja, se non ricordo male “(Vasja) non ricorda ancora” o anche il fatto che Vasja assomigli al re del mare ma noi non vediamo mai questo re.
Il libro è fatto bene, la copertina stupenda e anche quando si toglie la sovra coperta il libro è molto carino. il problema secondo il mio OCD è la spina con la scritta al contrario che tutti i libri della Fanucci hanno. E gli errori grammaticali.
Ci vediamo la prossima settimana per la recensione del secondo volume perché non sono riuscita a non leggere subito il seguito. Ho bisogno anche del terzo quindi Fanucci cara puoi pubblicarlo? Grazie.