
Crimine, Detective Donne, Mystery
Patricia Gibney
Lottie Parker, Libro n° 1
Newton Compton Editori
16 marzo 2017
ebook
474
Inglese
Laura Decè
19 Febbraio, 2019 22 Febbraio, 2019
La buca non era profonda. Un sacchetto di farina avvolgeva il piccolo corpo. Tre faccine guardavano dalla finestra, gli occhi neri di terrore. Uno dei bambini disse: «Chi sarà il prossimo?»
La detective Lottie Parker cerca un collegamento tra la morte di una donna assassinata in una cattedrale e quella di un uomo impiccato a un albero del suo giardino. Le vittime hanno infatti un passato oscuro in comune. Ma nel corso delle indagini Lottie vede man mano riaffiorare antichi dolori che ben conosce, e quello strano caso sembra iniziare a riguardarla personalmente. Solo muovendosi in fretta potrà fermare l’allungarsi della scia di sangue, ma andare fino in fondo potrebbe farle correre un pericolo terribile che la riguarda molto da vicino…


1976: un piccolo fagotto viene sotterrato, bambini impauriti guardano dalla finestra.
2015: Susan Sallivan vuole sapere la verità, entra in chiesa ma viene strangolata con le cuffie dell’iPod.
Ad indagare è Lottie Parker Ispettore capo della squadra omicidi di Ragmullin, una piccola cittadina irlandese a 30 minuti da Tullamore.
Chi è Susan? Sembra una donna senza passato. Vengono intervistati i suoi colleghi tra cui James Brown. Che qualche ora dopo viene trovato impiccato. Suicidio o omicidio? e i due casi sono concatenati? Sulle cosce dei cadaveri vengono trovati due tatuaggi uguali. E’ qualcosa del loro passato che li ha uccisi?
Il libro non è semplice da leggere, visto che si capisce fin dall’inizio che si parla di pedofilia e di preti pedofili. Inoltre sono descritte scene di abusi e torture con minori presenti. Non è un libro per tutti.
Non capisco l’astio tra Parker e il suo sottoposto, Sergente Mark Boyd. Capisco che c’è stato qualcosa tra loro, ma mi sembra che litighino troppo per essere colleghi. Anche se forse è solo una sensazione esterna, tra loro è un atteggiamento normale.
I capitoli sono brevi, il che se siete lettori delle mie recensioni, sapete che mi piace. Ho letto più di 100 pagine in poche ore e continuando a vedere quanto piccoli fossero i capitoli non volevo smettere. Addirittura l’ultimo giorno di lettura del libro ho letto 150 pagine… Volevo scoprire se avevo ragione. Perché sì, avevo capito tutto.
Credo che Lottie abbia fatto degli errori madornali, come per esempio un testimone ti dice che in un posto hanno sotterrato un bambino e tu non fai scavare?
Devo dire che il libro mi è piaciuto moltissimo anche se prevedibile, ma forse è così che voleva l’autrice, far sì che noi capissimo tutto, ma non l’ispettore incaricato del caso. Anche perché Lottie ha un po’ di problemi sia familiari che personali a metterle i bastoni tra le ruote. Chi fosse il bambino morto all’inizio era palese, chi fosse il rapitore era palese e anche chi fosse Brian (uno dei bambini dell’istituto, solo il nome era un indizio). Ma nonostante ciò il libro mi ha intrigato molto e la storia dietro a questo libro anche se di fantasia (così come il nome della città protagonista Ragmullin) è simile a fatti realmente accaduti come i neonati di Tuam e le lavanderie Magdalene citati nel libro. Al che mi sono anche documentata su questi due fatti. Che la chiesa sia corrotta è palese, e ve lo dice una cattolica quindi non ho nessuna intenzione di nascondere i fatti perché è il mio credo o dare contro solo perché non è il mio credo e credo che non smetteremo mai di sentire questi fatti orribili, non solo da parte di persone che dovrebbero proteggere ed educare ma anche da altre istituzioni.
Sicuramente questa è una serie da leggere, aspetterò che venga tradotto in italiano il secondo volume (o se non lo faranno, lo leggerò in inglese – ormai i libri più belli non vengono tradotti o tradotti non in ordine cronologico; l’editoria italiana fa buchi da tutte le parti ed infatti nel libro ci sono errori, parole mancanti, parole scritte in modo errato e la più grave: “era a lavoro” invece di “era al lavoro”. Rimandiamo il traduttore e i beta reader a scuola).