Morte Innaturale

Unnatural Exposure
,

, Libro n° 8
Mondadori
Agosto 1997
ebook
211
Inglese
Renato Pera
7 Luglio, 2018 11 Luglio, 2018

In una discarica vengono ritrovati i resti di una donna. La testa, le gambe e le braccia, scomparse, sono state amputate con precisione. Un'esecuzione efferata, sicuramente opera di un esperto. Oltre tutto, in base all'autopsia la vittima sembra essere affetta da una terribile contaminazione, capace di diffondere una letale epidemia. Ma il caso si fa ancora più inquietante quando qualcuno che si firma "Deadoc", Dottor Morte, invia le immagini a colori del corpo mutilato sul computer personale di Kay Scarpetta, eludendone la password. Inizia così per l'anatomopatologa più celebre della letteratura poliziesca una sfida all'ultimo sangue contro un genio del male che controlla tutte le tecnologie più sofisticate e che ha scelto proprio lei come bersaglio.

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Morte Innaturale è l’ottavo libro nella serie di Patricia Cornwell, dedicata a Kay Scarpetta. In questo capitolo della storia Kay è alle prese con virus mortali e minacce elettroniche.

Inizio a trovare questa serie noiosa, devo dire che ho letto questo libro l’anno scorso e non ricordo nemmeno di cosa parli. Ormai penso di avere un livello di sopportazione per Kay al limite, soprattutto le cose che Particia non dice o non descrive ma che avvengono tra libri che scrive.

Ma quando Kay ha avuto la mastectomia? Mai sentita questa cosa… così come non ho mai sentito della morte di Mark (che continuerò a ripetere).

Non ci sono tanti dettagli per quanto riguarda i virus. Alla fine mi sarebbero piaciuti più dettagli, per esempio come  “qualcuno” (non dico chi) ha fatto ad essere contagiato, oppure perché “qualcun altro” non lo è stato, un po’ più dettagli sul virus. Si è persa in chiacchiere e poi non ha dato risultati. La trama mi è piaciuta, quando si parla di virus mi piace sempre, ma sonno i dettagli che mancano. E alcune volte si è dilungata su cose di poco interesse.

Riggs è inutile, magari la storia finirà in un prossimo libro, ma son stanca di leggere di poliziotti maschilisti in quasi tutti i racconti datati. E sì lo so, la colpa è mia che leggo libri di vent’anni fa. Ma sinceramente credo questo sia l’ultimo della serie che leggo.

Mi piacciono i confronti quando chi è contro il/la protagonista è in torto, quindi vedere una sfida finale tra Kay e Riggs sarebbe stata fantastica, ma si parla di lui e poi non conclude.

Chi fosse l’assassino anche qui era palese, appena Kay parla con Rose quasi alla fine, ho capito e anche se non condivido le ragioni posso capire perché certe persone danno fuori di matto. Sinceramente dopo aver letto certi libri do fuori di  matto anch’io!

E come sempre stendiamo un velo pietoso su Marino, Benton e Kay. Non li sopporto più questi tre. Okay forse non sopporto Kay e di conseguenza anche gli altri due.

No, credo che non continuerò.

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