Nevernight: Mai Dimenticare

Nevernight
,

, Libro n° 1
Oscar Mondadori
9 August 2016
Hardcover
462
Inglese
Gabriele Giorgi
4 Gennaio, 2020 8 Gennaio, 2020

Destinata a distruggere imperi, Mia Corvere ha solo dieci anni quando riceve la sua prima lezione sulla morte. Sei anni dopo, la bambina cresciuta tra le ombre si avvia a mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto. Ma le possibilità di sconfiggere nemici così potenti sono davvero esili, e Mia è costretta a trasformarsi in un'arma implacabile. Deve mettersi alla prova tra i nemici - e gli amici - più letali, e sopravvivere alla protezione di assassini, mentitori e demoni, nel cuore stesso di una setta dedita all'omicidio. La Chiesa Rossa non è una scuola come le altre, ma neanche Mia è una studentessa come le altre. Le ombre la amano. Si nutrono della sua paura.

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Di cosa parla

Come posso trasmettervi la magnificenza di questo libro con il mio italiano scorretto? E’ impossibile trasmettere tutte le emozioni, i sentimenti, le ansie o le arrabbiature che questo libro mi hanno dato.

Siamo in un mondo fantastico, una terra con tre soli e in cui il buio non esiste se non per poco tempo ogni due anni o più. La nostra protagonista è Mia Corvere una ragazza di 16 anni che ha avuto un trauma 6 anni prima quando il padre è stato ucciso perché accusato dalla Repubblica di aspirare a riportare la monarchia a Itreya (il nome del nostro mondo) e la madre insieme al fratello infante è stata imprigionata nella Pietra Filosofale, la prigione super affollata di Godsgrave, la capitale del nostro regno. Mia ha giurato vendetta contro i quattro responsabili dello sterminio della sua famiglia e sta “studiando” per essere ammessa nella scuola più rinomata e clandestina della nazione per essere addestrata a diventare una Lama, un’assassina senza scrupoli che deve obbedire alla Chiesa Rossa. In questo primo libro seguiamo la ragazza durante il suo addestramento oltre ad avere qualche flashback della sua vita tra i 10 e i 16 anni.

Cosa ne penso

Il libro mi è piaciuto molto, anzi moltissimo. Il colpo di scena è stata una sorpresa perché l’autore è così bravo a raccontare il resto che l’attenzione viene tolta dai particolari che uno dovrebbe tener conto.

Il finale un po’ prevedibile, non appena è successa una certa cosa, avevo già immaginato tutto, ma non per questo merita meno stelle e meno elogi. Anche perché siamo negli ultimi capitoli e non a metà libro. Credo che un libro non sia al massimo quando si capisce tutto da metà libro in poi, ma qui non avviene, è vero che si capisce ma siamo già nella risoluzione del “problema” e quindi non è un punto a sfavore dell’autore. I personaggi sono ben strutturati, ben pensati e lo stile è fenomenale. Di solito non mi piacciono le note a piè di pagina, retaggio di tutti i poemi epici e letture antiquate fatte a scuola, ma qui, oh boy! come le adoro. Nelle note viene spiegata un po’ di storia di Itreya, della monarchia che esisteva prima dell’avvento della repubblica e inoltre racconta certi aneddoti che sono talmente divertenti che ti dimentichi che il libro parla di assassini.

I tre soli. Questo mondo con questi tre soli che non sempre risplendono insieme è spettacolare. Non so cosa farei se vivessi in un mondo dove regna sempre la luce. Già non so come fanno certe persone a vivere nell’estate artica, perché io impazzerei. Così anche per la notte artica, anche se mi piacerebbe provarli entrambi. Ma sto divagando. Anche se odierei questo mondo, mi intriga molto il fatto dei tre soli, il fatto che ogni tanto c’è il buio e durante il buio tutti impazziscono.

Inoltre mi piace il fatto che i vari nomi siano “Italiani” e non penso sia solo per la traduzione. Anche che ci sia del latino e che il tutto mi ricordi l’antica Roma. E apparentemente l’autore si è ispirato all’antica Roma e Venezia (l’avevo già letto nei ringraziamenti, ma ora ho la conferma da Goodreads).

I personaggi

Mia è il personaggio principale e indiscusso della storia. E’ un personaggio così ben strutturato che si riesce a sorvolare sulle cose che fa. Non dico che siano giuste, non voglio entrare nel dilemma di “è giusto assassinare i malvagi o no”, ma riesco a sorvolare su tutti gli omicidi e sangue per come è fatto il personaggio. O magari sono un po’ sadica di mio, ma solo sulla carta! Di solito ho paura della mia ombra.

Inoltre Mia non è un personaggio “normale”, non sappiamo bene cosa, o chi sia e neanche lei ha idea del perché certe cose le succedono. E anche questo fatto è un punto a favore dell’autore.

Il gatto, non-gatto anche lui è stupendo, è l’unico amico che Mia abbia mai avuto da quando ha perso la famiglia e spero che resti così fino alla fine.

Anche il resto dei personaggi sono ben strutturati, tutti hanno uno scopo per essere lì o comunque hanno delle idee precise su cosa voglia dire essere una Lama (un assassino della Chiesa Rossa).

Prima conclusione senza spoiler

Il libro merita. Spero che anche gli altri libri siano all’altezza e lo consiglio a chi, come a me, piace un personaggio che fa parte del trope “il prescelto”, ma che ha qualcosa in più del solito personaggio. Ora non dico in questa parte perché mi è piaciuto il personaggio di Mia perché sarebbe spoiler, lo dirò in seguito, ma c’è un motivo per cui ho un’adorazione per il suo personaggio.

Discussione

Ora, se non avete letto il libro per favore non leggete da qui in poi, dirò alcune cose spoiler perché ho il bisogno di  mettere nero su bianco certe cose che sono successe nel libro.

Mia. Come detto l’adoro. Il fatto che non sia un umano normale ma un tenebris è quello che mi ha attirato in un primo luogo. Non ho mai incontrato un personaggio che sia in grado di giocare con le ombre e quindi per me è una novità. Inoltre mi ricorda un po’ Amani di Rebel che non sa cosa sia in realtà, ma che può giocare con la sabbia (e anche lì il suo personaggio era stupendo). Però Mia non è o non diventa una semplice assassina. Di solito il concetto di assassino è sinonimo di psicopatico che ammazza senza motivo. Ma qui vediamo un personaggio complesso, che ha giurato vendetta, che fa i suoi errori e che impara da loro. Prova anche pietà per chi uccide o deve uccidere. La scena che mi ha colpito di più è stata la prova prima dell’iniziazione in cui si trova davanti un ragazzo della sua età che è innocente. Quello che fa la rende diversa da tutti gli altri ed è questo che le permetterà di prevalere.

Il capitolo 29, quello della prova di Solis è il più soddisfacente di tutto il libro. Come Mia riesce a “vincere” e il fatto che vince su quella persona… lo aspettavo da parecchio. E comunque mi è piaciuto che alla fine queste due persone mettano da parte (più o meno) l’ascia di guerra per salvare la chiesa.

Ed ora veniamo al capitolo 31. Oddio non avrei mai pensato a quella persona. E ovviamente non appena ho capito che ha tradito tutti mi son chiesta della “trinità” e porca miseria se l’ha tirata fuori al momento giusto (o sbagliato, dipende dai punti di vista).

Il finale… o meglio l’epilogo. Non me l’aspettavo. So che Mia aveva promesso ma non me lo ricordavo visto, come detto all’inizio l’autore è bravo a farti dimenticare dei particolari importanti.

Seconda conclusione con spoiler

Comunque, come ho detto nella conclusione senza spoiler, consiglio questo libro a chi è amante del fantasy, ovviamente, a chi piace una storia che è diversa dalla nostra e a cui piace il fatto che ci sia un personaggio che è scelto ad uno scopo (al chosen one), ma che è diverso dal solito. Perché qui Mia non sa di aver tutto questo potere (voglio dire, ha fatto fuori quasi 100 uomini da sola), ma che ha anche un cuore. E’ sì un’assassina, ma è quel tipo di assassino (che ho già visto in un altro libro) che piange mentre uccide (ovviamente figuratamente).

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