Onnazaka

女坂
, ,

Safarà Editore
1957
eBook
188
Giapponese
Origlia Lydia
14 Aprile, 2021 19 Aprile, 2021

Fumiko Enchi dipinge una storia indimenticabile in cui echeggiano la “Storia di Genji” e le atmosfere di “Madama Butterfly”, in uno dei romanzi più importanti della letteratura giapponese. Alla fine del periodo Edo la moglie di un funzionario del governo, Tomo, viene mandata a Tokyo, dove l’attende un compito straziante: tra le molte ragazze offerte dalle loro famiglie, deve scegliere una giovane rispettabile che diventi la nuova concubina del marito. Tomo esternamente è impassibile, ma il suo cuore ha iniziato a incrinarsi; comincia così la ricerca con rigoroso senso del dovere, intraprendendo un sentiero che la porterà, insieme alle altre donne della casa, a immergersi in un’ombra sempre più profonda. Il romanzo è stato vincitore del Noma Literary Prize, il più prestigioso premio letterario giapponese.

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Di cosa parla

Fine del periodo Edo, un funzionario dello stato incarica la moglie Tomo di trovargli una nuova concubina tra le giovani rispettabili, che le vengono offerte dalle famiglie di Tokyo. Tomo sa che deve ubbidire al marito ma il cuore le si spezza.

Cosa ne penso

Da donna del ventunesimo secolo faccio veramente fatica ad accettare la mentalità di un tempo, ma capisco che una volta era così e non ci posso fare niente. Vedo che la mentalità dell’uomo padrone c’era ovunque una volta, anche nel mio amato Giappone e la cosa triste è che in certe parti del mondo ancora esiste.

Quello che mi fa storcere il naso è che la moglie stessa vada alla ricerca di una concubina. Capisco che siamo in un periodo diverso dal nostro e anche in una realtà diversa ma non riesco proprio a capire come sia possibile che una donna si abbassi così tanto. O meglio lo capisco, ma non lo accetto. Inoltre quello che più mi fa ridere è che “l’uomo di casa” sia addirittura incapace di trovarsi una ragazza e che dia il compito alla moglie. Dalla serie sono uno fannullone anche in questo.

Un altro fatto mi ha fatto ridere (forse anche dal ribrezzo) è che la concubina che lascia la casa dopo qualche anno rincuori quella che rimane dicendole che è fortunata a restare O_o . Ovvio che sia la mia mentalità a dire così perché le sue spiegazioni possono anche essere valide, ma vedendolo nella mia mentalità lo trovo così strano.

Il libro ovviamente è stato scritto in un altro tempo, è chiaro come la figura femminile è vista come colei che vive all’ombra del marito o comunque dell’uomo ed è un libro di denuncia delle condizioni delle donne del tempo (di quello che dovevano subire per far in modo che il marito fosse sempre felice, marito che spesso era un padrone – oltre che a un fannullone -).

I personaggi

I personaggi sono tanti e credo che anche l’autrice faccia confusione o forse sono io che mi sono persa qualche passaggio. Nella terza parte si parla del nipote Takao che è tornato dal liceo per preparare l’esame per l’università. Lui è il primogenito del figlio di Tomo avuto dalla prima moglie poi morta di parto. In poche pagine dopo, si parla del fratellastro Kazuya che frequenta l’università di Keio (ma quale università non è importante). Ora capite qual è il problema? Come è possibile che il fratellastro avuto in seconde nozze frequenti l’università se il primogenito (e quindi più grande) deve ancora entrarci?

Non solo. Si dice che la sorellastra Ruriko frequenta il quinto anno del collegio femminile. Ora, non si capisce se sia quinto anno del liceo o delle elementari. Se fosse il primo caso sarebbe un errore di traduzione perché “la quinta liceo” non esiste in Giappone (ma è anche vero che siamo in un epoca diversa e che non conosco come fosse strutturata la scuola nell’800 giapponese. Però ci sono nomi specifici per i diversi gradi della scuola giapponese quindi come traduttore non dovrebbe essere difficile chiamare con il nome appropriato un determinato livello). “Quinto anno” può riferirsi alle elementari e se così fosse Takao sarebbe attratto dalla sorella di 10 anni che già di per sé essere attratti dalla sorellastra non è una bella cosa anche se esiste nella realtà, che poi sia una bambina l’oggetto dell’attrazione è ancora più orrendo. Ma visto tutto il libro posso anche capire che esista o esisteva questo aspetto… (d’altra parte i re ultra cinquantenni hanno sempre sposato adolescenti anche in Europa).

Conclusione

Il libro mi è comunque piaciuto molto, ogni volta che si parla di Giappone io sono sempre presente anche se certe volte non condivido gli argomenti o le ragioni per via della differenza di età e mentalità.

Curosità

Trovo incredibile come la storia sia ambientata almeno in parte a Fukushima e la protagonista venga da Kumamoto. Due terremoti che conosco grazie ad un certo pattinatore giapponese.

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