Rebel. Il Tradimento

Traitor to the thone
, ,

, Libro n° 2
Giunti
2 novembre 2016
ebook
400
Inglese
Sara Reggiani
2 Agosto, 2019 4 Agosto, 2019

Ritorna Amani nel secondo libro della serie Rebel.

Sono passati pochi mesi da quando Amani, dall'infallibile mira, ha incontrato il misterioso Jin ed è fuggita dal suo paesino nel deserto terribile e meraviglioso del Miraji sul dorso di un buraqi, mitico destriero fatto di sabbia e vento, in cerca della propria libertà. Ora sta invece combattendo per liberare una nazione intera da un tiranno sanguinario che non ha esitato a trucidare il padre pur di salire al trono. Amani si trova prigioniera nell'epicentro stesso del potere, il palazzo del Sultano, ed è determinata a rovesciarne il regime. Disperatamente concentrata nello sforzo di scoprire i segreti di corte, cerca di dimenticare che Jin è scomparso proprio quando le sembrava più vicino e di essere lei stessa pericolosamente in balia del nemico. Ma con il passare del tempo Amani arriverà a chiedersi se davvero il Sultano sia il tiranno che le è stato descritto e chi sia il vero traditore nei confronti della sua terra così bruciata dal sole e piena di magia.

Dimenticate quello che pensavate del Miraji, della ribellione, dei Djinni, di Jin e del Bandito dagli Occhi Blu. In Rebel. Il tradimento l’unica certezza è che tutto cambierà. Un mondo di passioni intense, dove padri e figli sono pronti a uccidersi a vicenda, ma dove anche l'amore è ardente come il deserto.

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Cosa ne penso

Sono passati 6 mesi dalla fine del primo libro ed Amani si è unita al Principe Ribelle Ahmed. Sono nascosti e tra missioni ed altro la loro vita è sempre in pericolo. Infatti Amani è stata ferita gravemente ad un fianco, tanto che Jin per non vederla morire va in missione tra la sua gente. Ma Amani guarisce e insieme ad altri ribelli tentano di liberare la città di Saramotai ed è qui che inizia il secondo volume. Proprio in questa città Amani incontra una donna del suo passato che le complicherà la vita.

In seguito, Amani si trova prigioniera ad Izman, città in cui voleva arrivare nel libro precedente, ma non per suo volere. E qui incontrerà nuove persone che la aiuteranno con la sua causa.

In generale il libro mi è piaciuto anche se un po’ meno del primo volume. Quello che mi era piaciuto nel primo qui non c’è, ossia la complicità tra Amani e Jin, anzi per più di 3 quarti di libro Jin non è neanche presente. E lo sapevo, ma sinceramente dopo aver letto il primo libro mi ero scordata questo fatto.

Inoltre non mi piacciono le coperture anche se quello che Amani fa non è proprio una missione sotto copertura perché poveretta non ha avuto scelta, però il fatto che comunque fosse una mezza spia non mi è piaciuto, per il fatto che neanche quando leggo il genere crime mi piace questo stratagemma.

Il libro è cominciato a piacermi di nuovo quando il gruppo dei ribelli è tornato, ma soprattutto quando è tornato Jin.

Il colpo di scena finale non era prevedibile, ma avevo capito che ci fosse qualcosa che non andava in quel personaggio. E con colpo di scena finale intendo chi fosse il traditore. L’altro colpo di scena era prevedibile, ma nel caos non l’ho capito.

Mi è piaciuta un sacco Shira alla fine. E son felice che si sia risolto il mistero di cosa sia successo alla ragazza che Imin ha liberato dal palazzo all’inizio del libro e anche di quello che succede alle altre mogli del Sultim (quanto è odioso questo personaggio, ma credo che sia scritto proprio per esserlo).

Quando il sultano chiede ad Amani di dirgli che non è un demdji e quindi mentire cosa che un demdji non può fare, visto che in quel momento Amani non può disubbidire al sultano, non vedo perché non riesca a mentire se il “suo padrone” dice di farlo. Lo trovo un controsenso, ma lasciamo perdere.

Comunque continuo ad amare il personaggio di Amani, non trovo nulla per “disprezzarla”. E non fatemi iniziare a parlare di Jin perché lo adoro anche se c’è stato per poco.

Sì, ho dato 4 stelle invece che 5, ma non vedo l’ora  di leggere la terza puntata per capire come finisce.

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