
Crimine, Mystery
Agatha Christie
Tommy e Tuppence Beresford, Libro n° 4
Mondadori
November 1968
Paperback
217
Inglese
Moma Carones
26 Ottobre, 2019 26 Ottobre, 2019
L’amore per l’avventura e per il mistero è una di quelle passioni che non si affievoliscono con l’età. Ne sono una dimostrazione evidente gli ormai maturi coniugi Tommy e Tuppence Beresford, i due simpatici investigatori un tempo definiti “giovani avventurieri”. Infatti ecco che la visita di cortesia all’anziana e petulante zia Ada, ospite di una casa di riposo, e il curioso incontro con la signora Lancaster, una premurosa e svampita vecchietta dai capelli candidi destinata a “partire” senza lasciare tracce, scatenano in Tuppence una quantità enorme di dubbi. Dove ha già visto, ad esempio, quel delizioso villino sul canale raffigurato nel quadro donato a zia Ada dalla Signora Lancaster? Derisa dal marito e approfittando della sua assenza, l’intraprendente signora Beresford dà il via alla sua nuova indagine trovandosi coinvolta in una serie di enigmi inesplicabili e in una aggressione. A questo punto Tommy non può che ricredersi ed eccoli lì, ancora una volta insieme, uniti contro il crimine. Scritto nel 1968, su richiesta dei molti ammiratori di Tommy e Tuppence, Sento i pollici che prudono ripropone una nuova, avvincente avventura della più divertente e improvvisata coppia di investigatori della storia del giallo.


Cosa ne penso
Questo è un libro un po’ diverso per me, nel senso che non sapevo che la Christie avesse scritto altro al di fuori della serie Poirot o Miss Mapple. Qui i protagonisti sono Tommy e Tuppence Berefords, una coppia di anziani signori che in passato hanno indagato come spie o almeno questo è quello che ho capito dal racconto. Infatti questo è il quarto libro nella serie e a quanto pare è stato uno degli ultimi lavori della Christie.
Siamo nel circondario di Londra, i coniugi ormai anziani fanno visita a una zia ospite di un ospizio e qui Tuppence incontra la signora Lancaster che sembra fuori di testa ma che le dice di una bambina chiusa nel camino. Qualche settimana dopo, la zia muore e i coniugi si trovano ancora una volta all’ospizio per ritirare gli effetti personali della zia tra cui un quadro che la signora Lancaster le ha regalato poco prima di andare via. Tuppence crede che ci sia sotto qualcosa e inoltre riconosce la casa. Da qui inizia indagare senza il marito.
Ho letto questo libro in meno di un giorno… non so perché riesco a leggere la Christie così velocemente. Comunque ho trovato questo libro simpatico, il solito giallo inglese che devo dire mi piace molto. Mi piace quando c’è un mistero, si indaga e alla fine c’è la risoluzione. E anche il fatto che Tuppence si mette nei guai non mi dà fastidio, cosa che di solito non digerisco bene.
Il racconto è semplice, si capisce un po’ cosa è successo alla signora Lancaster e chi è, ma è comunque una lettura piacevole per passare il pomeriggio (sì perché si legge benissimo in un pomeriggio).
Se mi piace così tanto perché do solo 3 stelle a questi libri? Perché sinceramente sono libri troppo vecchi per i miei gusti. Gli argomenti sono così lontani da me che non riesco a gustarli a pieno. E conosco questo fatto, non è che mi butto nella lettura non sapendo di ciò, per cui non è proprio un problema del libro, è proprio un mio problema. Per esempio quasi alla fine Tommy dice alla moglie “Mi devi obbedire” il che mi ha fatto imbestialire non poco. Per questo non riesco a dare più di 3 stelle, che è comunque un buon voto. Se in un libro moderno, del genere giallo, fosse presente una cosa del genere sarebbe una stella a prescindere (lo lancerei dalla finestra). Ma visto l’ambientazione posso sorvolare un po’ sul fatto.